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FIND THE PATHOS
Seguo il progetto Pathos da ormai diversi anni e pur avendo avuto modo di rivederlo più volte, penso che non perda mai quello smalto un po’ angosciante e un po’ intrigante che aveva sin dalla prima visione.
Il corto presenta un futuro distopico in cui il mondo è stato completamente consumato dall’inquinamento. L’uomo si rifugia in esperienze sensoriali artificiali e a pagamento per ritrovare quella libertà che si è negato trascurando il pianeta, che è ora collassato. La libertà è però un concetto sottile e artificiale quanto i sogni di cui l’uomo diventa dipendente in un sistema così distorto. Il prezzo da pagare per potere continuare ad inseguire questa “libertà” è inquietante e lascia senza fiato.
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Con largo ritardo vi propongo la 21^ mostra online di The Luminarium 
Questa volta sono diversi i lavori che mi piacciono. Siamo tornati ad un tema abbastanza astratto, quello degli elementi naturali, che ha permesso quindi agli artisti di tirare fuori il loro meglio. Non come era accaduto con la 19^ edizione, in cui mi lamentavo del fatto che tutto quello space design e abstract fossero un po' fuori tema.
È sempre bello potersi misurare con talenti in diversi discipline, che spaziano dalla musica alla fotografia, passando per il 3D e la pittura digitale.
Tornando all'ultima esibizione del gruppo di artisti digitali, cito direttamente dal sito la descrizione del 21° tema proposto:
CITAZIONE For our 21st release we have decided to explore those fundamental building blocks of life, the elements. Be they the ones that the ancients first believed in; Earth, Air, Fire and Water; or the modern periodic table elements. Without these basic pieces we would be nothing and we hope to have done their majesty justice. Elements contains over 40 pieces of art and music with contributions from old hands like our founder Jorik Dozey all the way through to the debuts of Courtney Wooster and Breli.
Questa volta l'artista intervistato è Scott Stedman.
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Questo è un cortometraggio pubblicitario (non è una formula che si sente molto in giro, vero?  ) prodotto perché diventasse virale in China.
Penso proprio che la Volkswagen questa volta abbia colpito una nicchia che di viralità se ne intende, per la promozione della Golf GTI.
Non posso dire molto, infatti, se non che il nerd e videogamer che era ed è ancora un po' in me, è stato totalmente conquistato. Non accenno poi molto rispetto alle questioni di grafica, fotografia e alla bellissima ragazza cinese, perché lì si dovrebbe parlare di amore e andrei fuori tema 
Detto ciò, gustatevi il video.
VW Golf GTI - Out Of This World from kaism on Vimeo.
CITAZIONE VW Golf GTI "Out Of This World"- commercial short film - Directed by Kaism Lim Full Project Details at - behance.net/gallery/VW-Golf-GTI-Out-Of-This-World-2013/8100813"FAW-VW came to us to produce a new viral video to promote the golf GTI in china. The brief was to create a aggressive, new school video, that showcased the car in a "out of this world" environment and go beyond the limitations of live action shooting." Jason Kirby (E.Producer) DMG - "With this project I wanted to do something really cool for GTi given it's dual role as a brand icon for VW as well as being simply a great car. The Inter-Galactic Grand Prix platform had a clear objective: reconfirm GTis position as THE cult urban sports car and engage the target customer group of young affluent urban males. It centers around fantastic driving fun which is the essence of GTi. The tag line "Driving which is out of this world" works on two levels, projecting GTi into a futuristic fantasy world that resonates with the target audience and demonstrating it's winning performance credentials. The execution is deliberately fast paced, high-adrenalin and sexy, creating an engaging and addictive world familiar to gamers. The ... Read the whole post... - Tags:
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The Luminarium rilascia la sua 19^ mostra online ed io non nascondo una certa delusione.
Sarà che mi avevano viziato con una grande quantità di lavori nelle ultime release, sarà che in questa c'è solamente un pezzo musicale, ma a me quello che più da a pensare sono i lavori.
Nulla da dire sulla qualità e la tecnica, che continuo ad invidiare profondamente, ma con un tema così importante (certo, difficile ) come il lato oscuro della mente, mi sarei aspettato qualche astratto mozzafiato o qualcosa di realmente suggestivo.
In The dark side of the mindinvece predominano degli scenari fantastici e spaziali, come gli artisti di The Luminarium ci hanno sempre mostrato di prediligere, ma un po' "fuori tema", se possibile. 
Insomma, secondo me è stato mancato un po' il punto della questione. Per il resto, come al solito strabravi 
Cito direttamente dal sito.
CITAZIONE In our 19th release The Luminarium explores our more sinister side. We look for our deepest, darkest desires. Those things we wish for in the dead of the night, or that fit of rage. Our ghosts, our demons, the skeletons in our closets. The Luminarium presents The Dark Side of the Mind.
Questa volta l'artista intervistato è Maxime des Touches
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The Luminarium rilascia la sua 18^ mostra online.
Proprio oggi i suoi artisti digitali ci deliziano con i loro lavori aventi come tema ciò che è da sempre più di ispirazione di qualunque altra cosa, ovverosia la natura.
Il tema di questa volta è quindi Gaia. Citando il sito:
CITAZIONE Our 18th release is a tribute to that which gives us all huge amounts of inspiration. The natural world. Nature has been an inspiration for those of an artistic bent for time immemorial, from cave men drawing the animals around them on cave walls to the great impressionist Monet's landscape paintings. At The Luminarium we are no different, so Gaia we salute you.
Tra li artisti sponsorizzati, troviamo l'intervista a Mattew Attard
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Trascorso qualche giorno dal Creativity Day, riesco ad apprezzare il fatto di esserci stato. Perché sono fortunato e mi è capitato di occuparmi di cose che non rientrano nelle mie competenze che per caso ho visto in un workshop che non volevo vedere, che mi è tornato utile.
Mi aspettavo di andare a Milano per poter raccogliere le esperienze di altri professionisti, magari confrontarmi con loro per cercare di uscire dal cortocircuito del settore che negli ultimi anni si è fatto soffocante.
Mi aspettavo di imparare e trovare entusiasmo per andare avanti nella mia missione, con l'esempio di qualcuno che ce l'ha fatta.
Invece mi sono trovato davanti dei venditori, che cercavano di rifilarmi i loro prodotti o di rubarmi le idee.
Se avevo delle aspettative è perché è questa immagine del Creativity Day che passava dal sito web e dalle descrizioni dei workshop. Mai mi sarei sognato di trovare aziende pubblicizzate da improvvisati grafici che tentavano maldestramente di venderti il loro dannato plotter e l'hardware "con il sensore di movimento che gli permette di fare lampeggiare dei led per assicurare maggiori donazioni alla croce rossa".
Torno davvero deluso e con la sensazione di avere da insegnare agli altri. Non mi piace sentirmi così, perché con la mia scarsa esperienza nel mondo del lavoro, non posso permettermi di avere una simile presunzione. Soprattutto quando c'è così tanto da imparare e sono solo all'inizio del mio percorso.
Poiché di note negative ne avrei da scrivere troppe, ma non mi va proprio di fare il robboso, preferisco parlare di quei pochi elementi positivi che invece porto a casa con questa esperienza, che non penso di ripetere il prossimo anno.
Fractalgarden si è dilungata riguardo alla propria startup Voicemap, che ho trovato molto interessante.
Si tratta di un servizio che vuole portare alla realizzazione di un sommario visuale di un audio tramite uno scriber.
Lo scriber è una nuova figura professionale, creativa, in grado di tradurre in una sorta di infografiche fatta di scritte e disegni, che sintetizzi i contenuti degli audio.
E' un ottimo strumento per ricordarsi le cose e risparmiare tempo per rievocarle. Piuttosto infatti di riascoltarsi magari un'ora di riunione o briefing, è possibile in pochi secondi visualizzare i contenuti ed intuirne la gerarchia di importanza.
Tra gli altri vantaggi, si ha la possibilità di condividere con facilità la voicemap e permette di avere qualcosa di concreto e tangibile a seguire di un dialogo. La funzione è la stessa di un verbale, ma è molto più immediata e facilmente memorizzabile, insistendo molto di più sulla memoria visuale.
Ancora la voicemap risulta utile per chi arriva in ritardo (o semplicemente chi non è presente), e per dare una un...Read the whole post...
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